Serena Fiorelli | BIOMIMESIS_FREEDOME | Australia-Italia

di Serena Fiorelli e Valentina Radi

 

Il rapporto tra architettura e biofilia, ovvero la passione per la vita ed i processi vitali, connettono l’opera agli ambiti di salute psicolo­gica, capacità di adattamento, connessione tra i diversi organismi e specie animale e vegetale come aspetto funziona­le e relazionale con l’umano, muovendo la ricerca verso modalità di interazione che studiano ed interagiscono con tutti gli esseri, l’ambiente urbano e naturale, per la creazione di spazi verdi, abitativi, di lavoro, con qualità architettonica, paesaggistica e geologica.

 

Processi deducibili dallo studio delle comunità del passa­to, quelle illustrate da Bernard Rudofsky, che vivevano in stretta osmosi con la terra e i viventi, facendoli diventare parte essenziale del progetto, in termini d’integrazione, protezione o necessaria esclusione. Osservare i caratteri morfologici propri degli insediamenti aborigeni australiani, i meccanismi naturali appartenenti all’uomo, agli insetti e piante, ha generato lo sviluppo di BIOMIMESIS, per sperimentare qualità applicative antropiche, fra imitazione ed interpretazione adattiva.

 

Ci si ispira alla definizione di biofilia coniata da Erich Fromm ed a quanto affermato nel 1984 dallo statuni­tense Edward O. Wilson ritenendola prima, un sistema di apprendimento filogenetica­mente adattivo ossia che discende dall’evoluzione dei sistemi viventi, poi nel 2002, l’innata tendenza a concentrare la nostra attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda e, in alcune circostanze, ad affiliarvisi emotivamente, ovvero come afferma Howard Gardner applicare un’intelligenza naturali­stica.

 

BIOMIMESIS in particolare focalizzata la sua attenzione sui concetti di biomimetica, agroecologia e perma­cultura, per fornire un contributo, diretto alla pratica applicativa del concetto di biofilia, proponendo un modello di comunità dove aree urbane, periurbane e rurali possano sostenersi reciprocamente interagendo tra loro e creando sistemi urbani persuasivi anche capaci di produrre autonomamente energia.

 

Si tratta di un approccio olistico e interdisciplinare, che va dalla micro scala del prodotto, BIODOME, alla macro scala del territorio, il BIOCAMPUS, unendo soprattutto: design, ingegneria dei materiali, biologia, agroecologia. BIOMIMESIS si concentra sullo sviluppo di living lab, ovvero di nuovi metodi di progettazione ispirati alla natura e human centred per creare prodotti intelligenti, comunità e sistemi di mobilità che emulino la vita stessa salvaguardando contemporaneamente il territorio e l’ambiente. L’idea imprenditoriale nasce dalla consapevolezza, degli obiettivi europei per la creazione di legami forti e di reciproco sostegno tra aree rurali e urbane come chiave per realizzare uno sviluppo circolare e inclusivo.

 

L’attività’ di impresa e ricerca opera su due fronti per promuovere un modello di habitat non fragile e integrato, sviluppando all’interno della start up BIOMIMESIS DESIGN: BIOPHILIC DOME e BIOPHILIC CAMPUS.

 

BIOPHILIC DOME definisce una soluzione di Smart&Slow mobility system completamente autosufficiente. Un modello di vita e lavoro per Millennials, per supportare una vita flessibile, autonoma e altamente connessa in rete ma soprattutto con la comunità, in grado di generare la propria energia. Il dispositivo mobile e abitabile creato come e.coShelter, è chiamato FREEDOME mobile office-home, quest’ultimo è multifunzionale per l’alloggio, il lavoro e il pendolarismo, ed il suo compito è facilitare mobilità internazionale, educazione ambientale e integrazione sostenibile tra l’habitat umano e naturale, capace di favorire l’uso di risorse rinnovabili. Sono piccole cellule, in fase di sviluppo per la diffusione a livello europeo, caratterizzate da una struttura leggera, mobile ed autonoma ispirata ai coleotteri di cui sfruttano la struttura, le proprietà di flessione e gli spettacolari colori strutturali delle ali, integrando l’applicazione di pannelli in fibre vegetali per gli interni, reg. n° 364381.

 

I dispostivi FREEDOME sono applicati in progettazioni e programmi di pianificazione BIOPHILIC CAMPUS, che implicano la selezione strategica, la rivitalizzazione e la messa in rete di zone urbane, suburbane o rurali lasciate abbandonate o sottoutilizzate. I BIOPHILIC CAMPUS sono fattorie tecnologiche autosufficienti per ospitare i FREEDOME autonomi e si distingueranno per il loro alto livello di connettività, accessibilità e caratteristiche ecocompatibili. Queste fattorie intelligenti, viste come Smarter Sharing-neighborhoods sono immaginate come ecosistemi e motori di trasformazione urbana che favoriranno un nuovo uso del suolo e collegano le città con le aree suburbane e rurali attraverso antichi collegamenti esistenti trasformati in greenways o corridoi ecologici.

 

Qui gli e.coShelter potranno transitare con mobilità lenta collegando in un unico sistema e movimento sociale coloro che coltivano il cibo, chi lo sposta e chi lo mangia con una visione olistica ed ecologica che va dalla piccola alla grande scala, dalla smart mobility alla riqualificazione di territori fragili o abbandonati. Nei campus biofilici vengono coltivate, per quanto possibile, colture autocto­ne e, come nel passato, non sono le merci ma gli indi­vidui a spostarsi per sfruttare le risorse disponibili nei diversi territori in un sistema di economia circolare in cui si riducono i consumi, si riciclano i rifiuti, si rinno­vano le risorse. Nei campus comunitari e multiculturali persone con abilità, cultura e potenzialità diverse, possono impa­rare a coesistere, mossi dall’interesse a creare insie­me, accomunati dall’intento di contribuire a uno svi­luppo umano e urbano sostenibile. Questo sistema si perfeziona attraverso linee guida finalizzate alla creazione di ambienti urba­ni di città biofiliche.

 

Sistemi e processi complessi che agiscono e traggono riferimento nella natura, per la loro genesi ed attività. Qui una nuova forma di nomadismo e mobilità degli elementi prefigura una temporaneità d’efficacia che passa attraverso la relazione intrinseca uomo-natura, innescando processi rigenerativi territoriali, che favoriscono lo sviluppo di biodiversità, assetto idrogeologico, rafforzando relazioni e connessioni.

 

 

 

Nome progetto | BIOMIMESIS_FREEDOME

Progettisti | Arch. Serena Fiorelli – BIOMIMESIS DESIGN

Località | Australia-Italia

Committente | Privato

Anno | 2018